Raffaello, bellezza e verità - Urbino e Raffaello - Urbino a Raffaello

Fondazione Carlo e Marise Bo
Quaderni della Fondazione n. 1
collana diretta da Carlo Maria Ossola

 
  • ISBN 9788867922536
  • Lingua italiano
  • Pagine 52
  • Formato cm. 12,5 x 19
  • Anno di pubblicazione 2020
  • a cura di Tiziana Mattioli e Anna Teresa Ossani
€ 10,00
iva inclusa
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I Quaderni della Fondazione Bo sono un luogo di incontro e dialogo con l'eccezionale patrimonio archivistico-librario che Carlo Bo ha lasciato all'Università di Urbino. Alle sue pagine note e meno note, offerte nuovamente alla lettura e alla riflessione, si accompagneranno ricerche originali sul materiale d'archivio e lezioni magistrali.
Il primo numero dei Quaderni accoglie tre interventi critici di Carlo Bo per il quinto Centenario della nascita di Raffaello Sanzio, celebrato nel 1983. Gli "esercizi di lettura" sull’arte, quelli che Carlo Bo ha condotto lungo un corso d’anni assai importante, nascono cronologicamente in Urbino nel 1962. Nascono nel tempo in cui va prendendo consistenza e forma reale l’ideale città degli studi che, con l’architetto De Carlo, Bo ha sognato e voluto edificare. Sono interventi di vera luce ideale e di alta giustificazione, tuttavia aperti alla divulgazione eventualmente anche europea, e oltre, come nel caso delle pagine dedicate a Raffaello, alle quali bisognerebbe almeno accompagnare quelle su Botticelli e su Piero della Francesca, che un giorno speriamo di restituire insieme. L’attitudine critica vi è squisitamente iconologica, e l’«arbitrio giustificato». L’arbitrio: come libertà di aggiungere, consciamente o meno, «qualcosa che appartiene alla somma delle varie esperienze culturali che si sono accumulate nei secoli», o anche nei tempi brevi. Sono sempre «atti di coscienza», ovvero episteme, svelamento, scandaglio che si insinua anche nel più perfetto e apparente equilibrio, a denunciarne la «frazione d’incertezza», la «socchiusa porta sull’ignoto», e insomma e sempre, in ogni opera d’arte, la fragrante e flagrante verità della «vita oltre gli occhi».