EGIDIO MENGACCI (Urbino 1925–2000), dopo aver partecipato attivamente alla Resistenza si laureò in Giurisprudenza ed entrò all'Università di Urbino nella carriera amministrativa. Cattolico profondamente credente, anche se del tutto a modo suo, è stato un elemento vivace nella vita culturale della sua città dove negli anni '50 creò la "Galleria dell'Aquilone", sotto i portici del corso Garibaldi. Qui per molti anni coordinò piccole, ma significative mostre di importanza regionale e a volte nazionale, stampò dei libri, organizzo discussioni, presentò autori. Come poeta in proprio ha pubblicato nel 1959 la prima raccolta di poesie, Le carte (Urbino), con la presentazione di Carlo Bo, libro ripubblicato a Foggia nel 1983, poi Acquasantiera e altre poesie (Lugano 1978). Nel 1994 ha riunito tutte le poesie dal 1947 al 1994 nel volume L'anima e il vento (Grottammare). Nel 1978 invece uscì a Urbino un libretto di prose, Flamimo. La storia di un pugnale, in cui chi conosceva Egidio Mengacci, intravede tratti del suo carattere del tutto particolare.