[…] Quando entri in collegio, devi mettere in conto i senatori, quelli che credono di avere in pugno il segreto di un posto; e quando poi sei senatore anche tu, vedi che nessuno sarà mai del tutto padrone di un posto, neanche una stanza vuota di tre metri per due. Loro invece, specie il giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico, fanno i sostenuti e tu ancora non sai se potrai sopportare i ritmi di lavoro di un collegio d’eccellenza, se sarai all’altezza delle richieste; se, insomma, sarai un giorno ammesso anche tu al club degli sboroni. […]