Amalia Guglielminetti fu scrittrice versatile e intensa, capace di passare dalla poesia al romanzo, dalla fiaba per bambini al dramma. Celebri le sue figure femminili, appassionate e indipendenti, che al tempo diedero scandalo.
Anime allo specchio, raccolta di brevi novelle pubblicate per la prima volta nel 1920, rappresentano una piccola testimonianza della vocazione provocatoria e del gusto libertario della scrittrice torinese.
Nota forse più per il suo legame sentimentale con Guido Gozzano che per i suoi scritti, in questo libro di piccoli schizzi tratta di situazioni e persone che parlano di relazioni amorose, approfondiscono il tema delle proiezioni, delle illusioni, delle maschere il cui unico destino è quello di cadere e di svelare una realtà spesso spiacevole. Il tema è sempre trattato con leggerezza e con sottile ironia. «Chi mi conosce sa ch'io sono scontrosa come un'ortica e che le mie temerità non sono fatte che di parole scritte». In una lettera del '25, di ritorno da Parigi, Amalia Guglielminetti descriveva così il suo carattere. E probabilmente mentiva almeno in parte, poiché sapeva bene che la sua vita si presentava ai contemporanei come uno scandalo capace di scompaginare il quieto vivere della società benpensante cui apparteneva.