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Rivista Internazionale di Poesia, Arte e Teatro
POESIA SPAGNOLA : Santa Teresa D'Avila

poesia spagnola : SANTA TERESA D'AVILA

anno 4 - N° 18
13 Dicembre 2019

Santa Teresa d’Avila (Teresa de Cepeda y Ahumada) nacque a Gotarrendura, Avila, il 28 marzo del 1515. Nel 1534 entrò nell’ordine del Carmelo. Fondò diversi conventi che chiamo “colombaie della Vergine”, con l’aiuto del monaco carmelitano Juan de Yepes Álvarez, più conosciuto come San Giovanni della Croce, uno dei più grandi poeti di lingua spagnola. Insieme fondarono l’Ordine dei Carmelitani scalzi. Santa Teresa morì ad Alba de Torres il 4 ottobre 1582. Fu canonizzata nel 1622 e proclamata Dottore della Chiesa da Paolo VI nel 1970.
Santa Teresa compose molte poesie ed ebbe la fama di essere una brava “tracciatrice di versi”. Li scriveva per rendere meno monotona, con una spruzzata di sorrisi, la vita dei suoi conventi e la stanchezza dei suoi continui viaggi di fondatrice. È comunque difficile individuare le vere poesie della Santa. C’erano tra le sue consorelle altrettante buone “tracciatrici di versi” come, per esempio, María de San José. Quelle sicuramente sue superano di poco la trentina. Ne abbiamo appena pubblicate 15 con la  versione in italiano a opera dell’infaticabile Emilio Coco.

MUERO PORQUE NO MUERO


Vivo sin vivir en mí
y de tal manera espero,
que muero porque no muero. 

Vivo ya fuera de mí,
después que muero de amor,
porque vivo en el Señor,
que me quiso para sí:
cuando el corazón le di
puso en mí este letrero:

Que muero porque no muero. 

Esta divina prisión,
del amor con que yo vivo,
ha hecho a Dios mi cautivo
y libre mi corazón;
y causa en mí tal pasión
ver a mi Dios prisionero,

que muero porque no muero. 

¡Ay, qué larga es esta vida!
¡Qué duros estos destierros!
Esta cárcel y estos hierros 
en que el alma está metida! 
Sólo esperar la salida 
me causa un dolor tan fiero, 

que muero porque no muero. 

¡Ay, qué vida tan amarga 
do no se goza el Señor! 
Porque si es dulce el amor, 
no lo es la esperanza larga: 
quíteme Dios esta carga, 
más pesada que el acero, 

que muero porque no muero. 

Sólo con la confianza 
vivo de que he de morir, 
porque muriendo el vivir 
me asegura mi esperanza; 
muerte do el vivir se alcanza, 
no te tardes, que te espero, 

que muero porque no muero. 

Mira que el amor es fuerte; 
vida, no me seas molesta, 
mira que sólo me resta 
para ganarte o perderte. 
Venga ya la dulce muerte, 
el morir venga ligero 

que muero porque no muero.

Aquella vida de arriba, 
que es la vida verdadera, 
hasta que esta vida muera, 
no se goza estando viva: 
muerte, no me seas esquiva; 
viva muriendo primero, 

que muero porque no muero. 

Vida, ¿qué puedo yo darte 
a mi Dios, que vive en mí, 
si no es el perderte a ti 
para merecer ganarte? 
Quiero muriendo alcanzarte, 
pues tanto a mi Amado quiero, 

que muero porque no muero.



 

MUOIO PERCHÉ NON MUOIO


Vivo ma in me non vivo
e fino a tal punto spero
che muoio perché non muoio.


Vivo ormai fuori di me
dopo esser morta d’amore,
perché vivo nel Signore,
che mi ha voluta per sé:
quando gli ho dato il mio cuore
vi ha scritto queste parole:
Che muoio perché non muoio.

Questa divina prigione,
dell’amore con cui io vivo,
Dio ha reso mio prigioniero
e ha liberato il mio cuore;
e mi dà tanta passione
veder Dio mio prigioniero
che muoio perché non muoio.

Com’è lunga questa vita!
Com’è duro quest’esilio!
Il carcere e questi ceppi
in cui l’anima si trova!
Solo aspettarne l’uscita
mi causa un tale dolore,
che muoio perché non muoio.

Ah, che vita così amara
se non si gode il Signore!
Perché se è dolce l’amore,
non lo è la lunga speranza;
toglimi Dio questo peso,
più pesante dell’acciaio,
che muoio perché non muoio.

Vivo con la sicurezza
che un giorno dovrò morire,
perché il vivere, morendo,
mi assicura la speranza;
morte in cui vita s’ottiene,
non tardare, che ti aspetto,
che muoio perché non muoio.

Guarda che l’amore è forte;
vita, non mi molestare,
guarda che solo mi resta
perderti per guadagnarti.
Venga ormai la dolce morte,
venga il morir senza indugio
che muoio perché non muoio.

Quella vita di lassù
che è la sola vera vita,
fino a che questa non muore,
non si gode essendo viva:
morte, non essermi schiva;
che io viva morendo prima,
che muoio perché non muoio.

Vita, che altro posso dare
al mio Dio che vive in me,
se non il perdere te
per poterti guadagnare?
Voglio morendo raggiungerti,
ché bramo tanto il mio Amato,
che muoio perché non muoio.



Traduzione di Emilio Coco per Raffaelli Editore