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Rivista Internazionale di Poesia, Arte e Teatro
POESIA ITALIANA : Zingonia Zingone

poesia italiana : ZINGONIA ZINGONE

anno 2 - N° 18
7 Ottobre 2017

Vogliamo oggi riproporre una poesia di Zingonia Zingone, No me importa lo que digan / Non m’importa cosa dicano, contenuta nel libro L’equilibrista dell’oblio / Equilibrista del olvido, da noi edito nel 2011. Zingonia Zingone è nata nel 1971. Poeta, scrittrice e traduttrice, è cresciuta tra Italia e Costa Rica.






NO ME IMPORTA LO QUE DIGAN


 

   los perversos son los puritanos
                                             amor
                    los que no entienden
                  los designios del cielo
               y se amarran el corazón
con el lazo de todos los prejuicios
                           

Osvaldo Sauma

 


Ámame, te digo ámame
en el nocturno abrazo del silencio,
 
ámame
y calla como hace el amor,
 
tú que eres eso,
aun cuando callas.
 
 
Rózame, te digo rózame
 
que dulce murmullo eres
en el abrir de pétalos y no
 
rózame de alas,
de miel rózame;
 
el palmo rózame,
 
nacer como la semilla
que rozando posas.
           
 
Mírame, te digo mírame
 
espantado mírame
 
que suave,
desnuda
descubro
 
hasta el alma.
 
 
Cúbreme, te digo cúbreme
lentamente cúbreme
 
y súdame,
de sal y vientre súdame
de fiebre y paz súdame
de torso, bronce, penumbra
súdame
 
cúbreme, extiéndete
cúbreme.
 
 
Piénsame, te digo piénsame
en la claridad piénsame
 
línea que huye y no,
que ayer aún,
 
piénsame, mañana piénsame.
 
 
 
 



 
NON MI IMPORTA COSA DICANO
 

 

         I perversi sono i puritani
                                     amore
        quelli che non capiscono
                   i progetti del cielo
                 e si legano il cuore
con il laccio di tutti i pregiudizi


                      Osvaldo Sauma

 
 
       
Amami, ti dico amami
nel notturno abbraccio del silenzio,
 
amami
e taci come fa l’amore,
 
tu che sei quello,
anche quando taci.
 
 
Sfiorami, ti dico sfiorami
 
che dolce brusio sèi
nell’aprir di petali e non
 
sfiorami di ali,
di miele sfiorami;
 
il palmo sfiorami,
 
nascere come il seme
che sfiorando posi.
 
Guardami, ti dico, guardami
 
spaurito guardami
 
che piano,
nuda
schiudo
 
anche l’anima.
 
 
Coprimi, ti dico coprimi
lentamente coprimi
 
e sudami,
di sale e ventre sudami
di smania e pace sudami
di torso, bronzo, penombra
sudami
 
coprimi, teso
coprimi.
 
 
Pensami, ti dico pensami
nel chiarore pensami
 
linea che sfugge e non,
che ieri ancora,
 
pensami, domani pensami.






Da: Zingonia Zingone, L'equilibrista dell'oblio / Equilibrista del olvido, Raffaelli Editore 2011.