"Ho finito di leggere, qualche ora fa, questa eccezionale antologia e mi sento ancora invasa dalla sua freschezza, dalla sua eccellenza. Ognuno dei poeti che la compongono cerca come comunicare, come immedesimarsi nel lettore, come essere trasparente senza essere frivolo, senza trascurare la forma, come essere rigoroso con la parola e comunicare il suo vissuto, le sue emozioni. Le poesie commuovono, ci costringono a riflettere, ci aprono porte". (Claribel Alegría)
"In questo libro, poeti giovani, veloci uccelli della Spagna, del Messico, El Salvador, Nicaragua, Colombia, Argentina, Ecuador, Bolivia e Palestina, con voci già mature o splendidamente mature, entreranno subito, con ardente pazienza, come direbbe Rimbaud, nelle splendide città. La fiamma nella prateria verde diventerà un’alta fiammata". (Marco Antonio Campos)
C’è in questi poeti un dialogo con l’incertezza, una conversazione che non parte dall’asserzione riguardo alla quale preveniva Zarathustra: “rimuovere le acque per sembrare profondo”, qualcosa che frequentemente noto in alcune tendenze liriche che, senza mondi da esprimere, si nascondono dietro una nebbia di parole. Senza che si tratti di un fatto programmatico, ciò che unisce questi poeti è la privazione, l’indagine e l’incontro con la parola giusta nell’immenso pagliaio del linguaggio. Ma non per il fatto di essere dissacrante e quotidiana questa poesia abbandona il rigore. A ciò a cui non ricorrono questi poeti è ai finti ermetismi, a quella vecchia eredità di colui che annegò nel suo stesso riflesso, nelle acque del suo stesso abbagliamento. (Juan Manuel Roca)
Poeti antologizzati:
Nathalie Handal, Gabriel Chávez Casazola, Xavier Oquendo Troncoso, Jorge Galán, Raquel Lanseros, Federico Díaz-Granados, Carlos J. Aldazábal, Ana Wajszczuk, Damsi Figueroa, Daniel Rodríguez Moya, Francisco Ruiz Udiel, Roxana Méndez, Fernando Valverde, Andrea Cote, Alí Calderón
