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Decameron

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  • Lingua italiano
  • Pagine 1.373
  • Formato pdf (digitale)
  • Anno di pubblicazione 2017
  • A cura di Walter Raffaelli
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Boccaccio si dedicò alla stesura dell'opera negli anni 1349-1351, subito dopo l'epidemia di peste che sconvolse Firenze e che dà inizio alla narrazione nella cornice, costituendo in un certo senso la giustificazione delle novelle; il titolo dell'opera significa letteralmente "dieci giornate" e si rifà secondo un'etimologia greca all'Hexameron, testo di Sant'Ambrogio sui sei giorni della Creazione.  Boccaccio immagina che nella Firenze sconvolta dall'epidemia di peste sette giovani nobildonne, di età compresa tra 18 e 28 anni, si incontrino una mattina nella chiesa di S. Maria Novella e decidano di lasciare la città per rifugiarsi nella residenza di campagna di una di loro, non tanto per sfuggire al contagio quanto per ricostruire i rapporti sociali che la morìa ha disgregato; si uniscono a loro altri tre giovani e la mattina seguente (mercoledì) i dieci ragazzi raggiungono il contado, dove stabiliscono di passare il tempo con occupazioni piacevoli e, soprattutto, di narrare a turno ogni giorno dieci novelle per dieci giornate, fino a un totale di cento novelle. Ogni giorno viene eletto uno dei giovani come re o regina, allo scopo di stabilire le attività da svolgere e fissare il tema delle novelle del giorno seguente, cui tutti si dovranno attenere; l'unico tra loro cui viene permesso di non attenersi al tema prescelto e di narrare sempre per ultimo è Dioneo, il più spregiudicato e ironico dei giovani che narrerà quasi sempre racconti di carattere erotico e licenzioso (è il cosiddetto "privilegio di Dioneo"). 
Il Decameron ebbe largo e immediato successo e non c'è dubbio che la diffusione del libro sia stata aiutata almeno in parte dal carattere licenzioso ed erotico di molti racconti, per cui si cominciò ad usare l'aggettivo "boccaccesco" proprio a indicare questo aspetto dell'opera.

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